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Per ricordare...

ANDREA DE VECCHI...

ANDREA DE VECCHI

Ciao Andrea!

Non so se, da dove ti trovi ora, potrai sentirmi ma, anche se non ci saranno mai le parole più adatte per descrivere il vuoto che hai lasciato nella vita di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti ed anche in quelle che, come me, non ti hanno conosciuto personalmente, desidero fortemente che il tuo sorriso rimanga impresso anche nelle pagine del mio sito perchè, da quando tu sei volato in cielo, la mia vita è un pò cambiata, da allora, per sempre il tuo ricordo abita nel mio cuore in ogni momento della mia vita e, anche se non cambierà la realtà che ora avvolge d'immenso il tuo nome, ti giuro che starò sempre vicino alla tua famiglia ed, in modo particolare, a tuo fratello SIMONE: una cara persona che, senza nemmeno accorgersene, ha riempito di luce le mie giornate che, prima di conoscerlo, erano sempre prive di quel qualcosa che solo il suo sorriso più vero e più sincero mi hanno saputo regalare!

Io non lo so cosa ti abbia spinto a mollare tutto e tutti così improvvisamente però mi auguro che, ovunque tu sia, ora possa godere di quella felicità che ti mancava per proseguire il tuo cammino lungo il sentiero che il Signore  aveva tracciato per te su questo pianeta terra che, anche se fa sempre più schifo perchè inquinato dall'odio, l'indifferenza, le guerre, la violenza, l'avido "amore per i soldi" e l'arrivismo che porta le persone a cambiare per un pò di successo, alla fine è il mondo che Dio ha creato per noi, per purificarci dal peccato che ci rende imperfetto per poter raggiungerlo al termine della nostra "missione" terrestre sicuramente più degni di Lui!

Di seguito, posto le stupende parole con le quali sei stato ricordato nella predica della celebrazione del tuo funerale per ricordarti sempre come qualcuno che non ci ha abbandonati mai perchè io lo so che, anche se non possiamo più averti con noi fisicamente, abbiamo, lassù, una stellina luminosa che spegne il buio e che ci osserva, vegliando costantemente su di noi che ti ricorderemo sempre come un angelo!

 

A lui si è voluto dedicare un torneo cui hanno preso parte società che hanno fatto parte della vita calcistica di Andrea o di suo papà Walter. La manifestazione, riservata ai Pulcini 1999, si è svolta nella giornata di domenica 8 giugno 2008!

Scarica la Brochure -> Clikka Qui!

Accedi all'area dedicata al torneo -> Clikka Qui!


A lui si è voluto dedicare un torneo cui prenderanno parte società che hanno fatto parte della vita calcistica di Andrea o di suo papà
Walter. La manifestazione, riservata ai Pulcini 1999, si è svolta nella giornata di domenica 8 giugno 2008!

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Grazie!

 

Con Affetto!

*Ale*

 

*Alessandro*

Caro Andrea …

In un momento così difficile anche per noi sacerdoti per prendere la parola, preferisco rivolgermi direttamente a te, caro Andrea.

Tu ora non solo ci ascolti e ci capisci, ma sei in grado anche di aiutarci.

Quello che ti è successo ci ha sconvolto, ma non scandalizzato: abbiamo preso ulteriormente coscienza della nostra fragilità.

Ora, però, non riusciamo a trovare motivazioni capaci di consolarci, risposte adeguate da dare a tuo papà, che dice di aver perso un figlio senza sapere il perché

Forse anche tu non avresti saputo esprimere il perché vero di ciò che ti stava per accadere e che è, purtroppo, accaduto.

Mi sono chiesto dove trovare, nelle pagine bibliche, le parole, non più umane ma divine, capaci di consolare e di ridare fiducia e speranza.

Mi è subito venuto in mente un significativo Salmo, una specie di professione di fede che fa molto bene ad un cuore sconvolto dal dolore e disorientato dalla prova.

"Signore, tu mi scruti e mi conosci.  Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo".

Caro Andrea, Lui sapeva tutto di te; Lui conosceva il segreto che ti sei portato con te, che, forse più che non voluto, non hai saputo confidare neppure alle persone a te più care.

Il Signore sapeva che cosa andavi cercando nella tua vita, apparentemente senza problemi particolari, anzi con qualche progetto molto bello, come quello di sposare la tua Pamela, al punto che avevi già scelto i tuoi testimoni.

Hai preso, non sappiamo perché, una scorciatoia di per sé sbagliata, ma, proprio perchè il Signore sapeva tutto di te, ti ha atteso con quell'amore di cui solo Lui è capace. E, adesso, tu ce lo potresti confermare.

Ho anche pensato a ciò che dice san Giovanni nella sua prima lettera a proposito di Gesù Cristo: Egli è il nostro avvocato presso il Padre.

Gesù, che hai imparato a conoscere fin da ragazzino, ha preso le tue difese. Gli stai troppo a cuore, ti ha voluto così bene che ha dato la sua vita per salvare la tua.

Ho pensato a Gesù che si è definito il pastore buono.

Sai Andrea, al tempo del catechismo in Oratorio, un tuo coetaneo, sentendo parlare di Gesù che è come un pastore che guida il suo gregge, disse che non voleva essere una pecora.

In realtà nella vita, soprattutto nell'età in cui si comincia ad assaporare l'ebbrezza di una libertà che sembra non avere limiti, c'è bisogno di una guida esperta in umanità e senso dell'esistenza. Una guida disposta a tutto e capace di venire a prenderti, come sa fare questo pastore eccezionale che è Gesù, quando può capitare di rimanere impigliati nei rovi e nelle spine della difficoltà della vita.

Gesù ti ha preso e portato a casa.

Ho pensato, caro Andrea, alla preghiera fatta da Gesù anche per te, proprio alla vigilia della sua morte: "Padre, voglio che anche quelli che tu mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria".

Anche tu sei stato consegnato fin dal tuo battesimo a Gesù, che non vuole assolutamente perderti, perché verrebbe meno ad un preciso impegno che si è preso davanti al Padre suo.

Ho pensato, caro Andrea, alle parole rassicuranti che abbiamo ascoltato nella pagina di Vangelo scelta per il tuo funerale: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti… perché siate anche voi dove sono io".

C'è un posto anche per te nel cuore di Dio; non un posto generico ma unico, come quello che un figlio occupa nel cuore di un papà e di una mamma.

Ho pensato anche che tu, Andrea, hai fatto il chierichetto. Sono andato a rivedere una foto di gruppo del 12 novembre 1993. Mi sono commosso ed emozionato vedendo un bel numero di ragazzini, con alle spalle i giovani che allora servivano all'altare. Alcuni di loro sono già papà di due o tre figli.

Abbiamo posato insieme con il Cardinal Martini: c’ero anch’io con don Bruno e don Giampiero.

E' vero che sono passati parecchi anni, ma credo che anche tu, crescendo, ti sei portato  il ricordo di quella bella esperienza.

Ma, soprattutto, vorrei ricordarti che hai servito la Messa in questa chiesa, su questo presbiterio, che si ispira al brano del libro dell'Apocalisse che abbiamo appena letto, in cui Gesù Cristo si definisce l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine, cioè il tutto della storia ed in particolare della nostra vita.

La tua, umanamente, è stata una vita incompiuta; ma proprio in Gesù Cristo trova il suo compimento. E Lui che ora è in grado di dare anche a te, gratuitamente, esclusivamente per amore, l'acqua dalla fonte della vita.

Ora, caro Andrea, in questa nuova condizione, che è frutto di una bella sorpresa che l'amore di Dio ha riservato anche a te, ti devi dare da fare molto. Chiedi una mano a Maria, la Madonna del Venerdì Santo, ma soprattutto del Sabato Santo, Colei cha ha preso tra le braccia suo Figlio deposto dalla Croce, ma che ha preso anche te.

Con Lei, Donna dell'attesa e della speranza, puoi aiutare papà e mamma in particolare a convincersi che non ti hanno perso.

Certo qualcosa di molto bello ed importante di te non avranno più la gioia di avere: la tua presenza fisica, il tuo largo sorriso, il dialogo, a volte anche un po' concitato, che caratterizza il rapporto tra genitori e figli.

Anche Simone non avrà più la bella opportunità di condividere con un fratello la passione per la vita e, perché no, anche per il calcio.

Pamela non sentirà più la tua mano stringere al sua, non potrà più averti come compagno di viaggio, soprattutto come sposo, secondo il sogno che accarezzavate insieme.

Ma fà in modo che nessuna delle persone a te più care pensi di averti perso. Ti sentano, invece, più vicino in un'altra dimensione, che hai già incominciato a sperimentare.

Penso anche, caro Andrea, che vedendo questa folla, soprattutto i tuoi coetanei e giovani amici e conoscenti, avresti voglia di dire loro una parola incoraggiante. Non sono così presuntuoso da pretendere di conoscerla. Ma credo di poter dire loro qualcosa anche a nome tuo. 

Cari giovani, chissà quali e quanti pensieri sono passati in questi giorni nella vostra mente e quanti turbamenti nel vostro cuore. Abbiate fiducia nella vita che vi sta davanti. Non abbiate paura, vivetela con passione e determinazione.

Sappiate però che la vita non è semplicemente una serie di tappe che si possono percorrere anche con entusiasmo e spensieratezza. La vita è un percorso che conosce le sue difficoltà. Non affrontatele da soli. C'è sempre qualcuno, a cominciare dai genitori, con cui aprirsi, con cui dialogare e confrontarsi.

Vivete in una società che continuamente vi sollecita. Abbiate la capacità di pazientare, perché, accelerando troppo la corsa o anticipando eccessivamente le esperienze, si rischia di perdere per strada pezzi importanti di umanità, impoverendo la vita.

Soprattutto, mi sento di dirvi, anche a nome di Andrea, che ora sa ciò che noi non sappiamo ancora pienamente e vede ciò che noi possiamo solo immaginare e accogliere nella fede, di raccomandarvi di non lasciare fuori, di proposito, dai vostri progetti il Signore.

Ci sono sì le crisi di crescita, ma si può venirne fuori irrobustiti e più determinati a lasciarsi guidare da Colui che nel giorno del funerale di Andrea vi confida di essere anche per voi "Via, Verità e Vita".

Vorrei dire poi a tutti voi, per dirlo anche a me stesso, che in tutte le esperienze e fatti della vita che definiamo “disgrazie” si nasconde sempre anche una “grazia”, una opportunità.

Anche questa esperienza così dolorosa, che chiediamo al Signore di saper vivere nella speranza cristiana, custodisce e offre un dono che può rendere migliore la nostra vita.

E Andrea ne sarebbe felice se ciò accadesse.
 

(Don Gianfranco - Bresso, 16 gennaio 2008)